L’indagine previsionale realizzata dall’Osservatorio Turismo Aria Aperta Toscana segnala una aspettativa positiva degli operatori, con una lieve crescita dopo i risultati soddisfacenti degli anni passati. L’aumento previsto dei pernottamenti, intorno al 1,8%, è guidato dagli stranieri (+2,0%) più che degli italiani (1,7%). Il reddito, previsto in aumento più delle presenze, porta a pensare che la capacità di spesa degli ospiti sia in crescita.

Le città d’arte guidano, seppur di poco, la crescita (+2,2%) nelle aree più ricercate: è un ambito che non perde smalto, specialmente per gli stranieri, e nuovi investimenti accompagnano la crescita. I pernottamenti nelle aree costiere, la fetta parte più grande per la ricettività all’aria aperta, prevedono per il 2018 un aumento del 1,8%, con differenza minima tra la componente italiana e quella straniera. Molto positivo il risultato nei territori termali che, sulla scia di aumento della domanda degli stranieri dell’8% circa, vedono il totale della presenza del 6,5%. Fa più fatica la domanda legata alla campagna e agli altri territori dell’interno definibili come “tipicità toscane”, dove si prevede il calo della domanda nazionale (-1% circa). Bassa la crescita della montagna, molto positivo il risultato nei territori termali specialmente per l’apporto degli stranieri. Le province mostrano previsioni poco omogenee: nella gran parte sono positive, ad eccezione di Arezzo e Firenze. Pisa, con aumento delle presenze del 4,4%, segnala il risultato migliore, condizionando l’andamento dell’intero comparto delle città d’arte. Segue la provincia di Siena, con un +3,4% totale, influenzata dai buoni risultati del termale. Seguono Grosseto (+3% circa), che guida le province costiere dove Massa – Carrara segnala l’aumento del 2% circa, il doppio di Livorno e di Lucca (+1,0% circa). Negativa Arezzo e invariata Firenze dove la crescita degli stranieri bilancia il calo di italiani. In crescita anche l’Isola d’Elba, anche in questo caso spinta dal ritorno degli stranieri (+1,4% totale, +0,8% italiani, +2,1% stranieri).

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