La prima rilevazione dell’Osservatorio turismo all’aria aperta della Toscana sulle previsioni degli operatori per la stagione 2013 segnala a livello generale un calo (-2,3%) ma con andamento non omogeneo: aspettative positive nelle città d’arte (+1,8%) e un leggero pessimismo lungo la costa (-2,3%) dove Massa-Carrara soffre di più (-5,2%), Grosseto abbastanza (-2,6%) e in particolare nelle aree colpite dalle alluvioni dello scorso autunno, Livorno meno (-1,2%).
Nelle aree dove prevale la risorsa “cultura” la crescita generalizzata è dell’1,8% circa, più forte a Firenze (17,6%) mentre a Lucca è segnalata una sostanziale stabilità (+1%) e a Pisa un calo (-3,6%). Quest’ultimo dato è sicuramente condizionato dalla componente balneare del turismo nel comune di Pisa.
Il dato negativo è dovuto più agli italiani (-2,9%) che agli stranieri (-1,5%). Per questi ultimi sono previsti in crescita, seppur leggera, da una parte prevalente degli operatori intervistati gli svizzeri, i tedeschi, i francesi. Aspettative anche per portoghesi, austriaci, cechi, slovacchi, russi. Soprese in negativo sono attese da olandesi, polacchi e dai paesi dell’Europa dell’est in genere.
Nonostante il pessimismo, la maggior parte degli imprenditori pensa che la ricettività all’aria aperta continuerà ad avere un risultato mediamente migliore di quello delle altre forme di ricettività presenti sul territorio, in parte grazie ad uno zoccolo duro di clienti abituali (64%) ma anche per uno sforzo diffuso degli imprenditori verso il miglioramento della qualità e dell’efficienza interna (88%), moltiplicando gli sforzi commerciali (80%) e, principalmente, contenendo i costi (92%), con il risultato di contenere il calo di reddittività entro il 2%.
È previsto un calo delle presenze legata più a clienti con attrezzature proprie (tende, caravan e motor caravan) che non all’utilizzo di attrezzature fisse della struttura (bungalow, casette ecc.).

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