La stagione estiva 2015 ha visto anche per i campeggi una ripresa, come manifestato da tutto il comparto turistico a livello nazionale. L’estate appena conclusa, secondo quanto manifestato dagli operatori, ha segnalato un aumento del 2,5% delle presenze. Il dato generale è la sintesi della crescita di italiani (+2,4%) ma in modo ancora maggiore ddella crescita degli stranieri (+3,1%). Anche il fatturato ha mostrato un andamento simile, segnalando un recupero della redditività dopo anni di calo da imputare alle misure adottate per combattere i momenti di crisi.
L’aumento delle presenze in termini percentuali, in particolare quella degli italiani, ha riguardato in particolare i comuni classificati come “altro interesse”, quei territori che l’ISTAT non identifica con particolari risorse. Sono i comuni spesso confinanti con aree di maggiore interesse, che a volte rappresentano la tipicità dell’offerta Toscana. Allo stesso tempo si nota un calo di presenze in quelli classificati come “Campagna collina”, comuni che spesso mostrano caratteristiche simili a quelli descritti sopra.
Nelle Città d’Arte viene indicata una crescita seppur lieve, data più dal flusso degli italiani che da quello degli stranieri. Sulle coste invece l’aumento degli stranieri raggiunge cifre percentuali pari al doppio degli italiani (3,5% contro 1,7%). Ancora difficoltà per la montagna che vede un aumento degli stranieri (2,5%) vanificato da una sensibile diminuzione degli stranieri (-6%).

Andamento per provincia

Una analisi per province evidenzia come l’aumento delle presenze sia diffuso nella maggior parte delle province toscane, con un massimo del 10% per Arezzo (seppur riferito solo allo 0,2% delle presenze regionali) e una buona performance per Massa Carrara. In negativo la provincia di Pisa e quella di Pistoia che risente della perdurante difficoltà della montagna. Le presenze degli italiani, che rappresentano oltre la metà del totale 51,3%), hanno premiato in particolare la provincia di Firenze con una crescita che si avvicina al 30%, e in ambito costiero quella di Massa Carrara con +7% circa. In calo gli italiani a Pisa (-7,7%), a Pistoia (- 1%) e a Siena (-4,5%). Gli stranieri invece hanno aumentato le presenze ad Arezzo (15%), a Lucca (7,5%) e a Grosseto (7,2%). Anche per gli stranieri diminuzione a Pisa (-2,4%) e a Pistoia (-7,5%).

Le attrezzature per il pernottamento

A livello regionale le notti passate nelle attrezzature di proprietà della struttura ricettiva, siano esse bungalows, case mobili o altro, sfiora il 40%. Valore che raggiunge il 56% nella risorsa arte affari e scende al 18% nella collina. Il 24% sono le presenze riferite ai caravan e il 20% quelle riferite ai motor caravan, segnalando come il segmento dei veicoli ricreazionali sia quello che attualmente è più presente nelle strutture “open air”. Solo il 16% la quota parte di pernottamenti in tenda. Il dato non è omogeneo in tutte le risorse: in Campagna, in Montagna e nelle Città d’Arte prevale ancora il soggiorno nelle attrezzature di proprietà del cliente.

I dati dinamici, le variazioni, mostrano una sempre maggiore tendenza ad utilizzare le attrezzature di proprietà della struttura ricettiva, seppur senza cambiamenti improvvisi, condizionati forse anche dalla normativa, ma con una lenta e costante deriva. Anche per l’estate 2015 i gestori delle strutture plen air segnalano un andamento molto migliore per il soggiorno in Bungalows e Case Mobili e un netto peggioramento dei soggiorni in tenda. I Motor Caravan sembrano sostituire seppur lentamente l’uso del Caravan.

Gli stranieri: ritorno dal Centro Europa

In una ottica di diffuso aumento delle presenze di turisti stranieri, con particolare riguardo alla provincia di Arezzo (+15%) e alla generica Altra Risorsa, il 30% dei gestori intervistati hanno segnalato un aumento dei flussi dalla Germania e il 10% dalla Polonia. Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Francia e Spagna sono stati una sorpresa positiva per il 5%, altre segnalazioni, seppur con minore intensità, hanno riguardato Gran Bretagna, Perù, Repubblica Ceca, Svezia, Svizzera e perfino gli U.S.A. Un quanto degli intervistati non ha segnalato alcuna nazione in particolare.

Altra ricettività all’aria aperta

Un incremento generale di flussi viene segnalato anche da quella ricettività all’aria aperta che non rientra nella classificazione ufficiale come “Campeggi e Villaggi Turistici”. Il riferimento è alle strutture agrituristiche che secondo la normativa toscana possono ospitare anche turisti che pernottano con attrezzatura propria e alle aree di sosta, destinate specificatamente ad ospitare Motor Caravan. L’andamento generale mostra anche per loro una leggera crescita (1%) seppur con risultati differenti. Mentre le aree di sosta denunciano un calo (-3%) gli Agri-campeggio segnalano un incremento notevole (oltre al 7%), ben superiore al dato globale del comparto della ricettività all’aria aperta.

La concorrenza

Il dato degli Agri-campeggio porta ancora di più alla ribalta il problema della concorrenza. Nonostante un elevato tasso di fidelizzazione che sfiora il 37%, con punte vicino al 40% in ambito costiero e una alta convinzione di avere la capacità di mantenere la propria clientela – il 90% degli intervistati dichiara che la quota di clienti fidelizzati è uguale o più alta di quella delle altre strutture simili – il timore della competizione si fa sentire e oltre il 64% si dice soggetto ad una concorrenza Alta o Molto Alta.

Il 21% dei gestori dei Campeggi che hanno partecipato alla rilevazione, dichiarano di temere la concorrenza delle Aree di Sosta e delle Aree Attrezzate, strutture che possono accogliere in maniera diffusa i turisti “open air” a prezzi spesso competitivi. Al secondo posto dei competitors ci sono i “Campeggi di categoria più elevata” (19% degli intervistati) e al terzo gli Agri-campeggio (13%). Queste indicazioni sembrerebbero denotano la convinzione che il turista “all’aria aperta” tende a privilegiare il suo modo di fare vacanza, un vero stile di vita, al limite cambiando il riferimento come luogo ove soggiornare. Tuttavia non possiamo ignorare che il 26% teme la concorrenza di quella galassia un po’ vaga e sovrapposta che si sintetizza in forme di ricettività come gli Agriturismo tradizionali, i b&b, gli appartamenti privati gestiti o meno in forma imprenditoriale. Impensierisce meno la concorrenza della ricettività alberghiera (8%).

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